Stamattina ho rischiato di far tardi al lavoro.
Non solo per il fatto che non riuscivo a svegliarmi. La sveglia ha raggiunto il quarto avvertimento. Mi è successo rarissime volte. Ma stamattina il sonno era più forte.
Al suono del quarto avvertimento della sveglia ho avuto come un impulso elettrico e sono schizzato in piedi dal letto con una velocità che non credevo di avere appena sveglio, anzi, non credevo proprio di avere in alcun modo.
Poi ieri sera ho deciso di lavarmi un po’ di sudore velocemente dopo la corsetta al parco perché ero stanco morto e volevo andare subito a dormire.
Quindi stamattina dovevo farmi una doccia per bene.
Quindi al ritardo si sarebbe aggiunta un’ulteriore cosa da fare che invalidava un poco la routine delle cose da fare la mattina previste ed eseguite sempre in tempi stabiliti. Come fossi un automa. Questa cosa mette anche un po’ paura se ci penso bene su. Meglio non pensarci allora.
Comunque, dicevo, che dovevo anche farmi la doccia.
E così ho fatto.
Mi sono sbrigato come di solito non faccio. Tanto in un modo o nell’altro arrivo sempre puntuale.
Ma stamattina avevo non solo la paura, ma proprio la sensazione netta di non farcela.
Poi io ho i capelli anche un po’ lunghetti e li devo asciugare bene prima di uscire se non voglio avere dolori alla cervicale.
Stamattina poi, come se non bastasse, c’era anche un po’ di venticello fresco, di quelli che ti fregano.
Quindi a maggior ragione dovevo asciugare bene i capelli e questo avrebbe richiesto un po’ di tempo, non certo eccessivo, ma quel tanto che bastava per allungare i minuti che mi avvicinavano al ritardo e quindi al ritardo stesso.
Avevo però sottovalutato la forza e la qualità dell’apparecchio per asciugarmi i capelli. Per fortuna ho il miglior phon per capelli ricci del mondo, o almeno a me stamattina è parso così perché i capelli li ho asciugati in fretta.
Dopo quindi mi sono vestito. Dovevo rinunciare a qualcosa, stravolgendo la mia routine già stravolta dalla doccia. Dalla lista valevole solo per quel giorno ho cancellato, tra le cose abitudinali che faccio, la voce “fare colazione”. Questo non fa affatto bene. Infatti da oggi sono un po’ scarico, come se mi mancasse qualcosa. Infatti mi è mancata la colazione. Forse è solo suggestione, forse no.
Fatto sta che avevo pensato di farla per strada, prima di entrare in ufficio se avessi guadagnato qualche minuto.
Ma così non è stato.
Quindi niente colazione.
Alla fine ce l’ho fatta per un soffio a timbrare puntuale il cartellino, ma mi è costato uno sforzo faticoso.
La prossima volta meglio svegliarsi per tempo.